Le forme famose
e i film

Che siano le persone di classe a suggerire la moda è ormai un postulato.
Ma chi “fa” le scarpe a costoro?

Molti divi del cinema, i maestri dell’arte e della musica, i creatori dell’alta moda, il mondo dell’imprenditoria e dell’aristocrazia, tra gli anni cinquanta e settanta hanno lasciato l’impronta del loro piede nella bottega di via Sistina, da Petrocchi.

Il segreto di un simile successo si spiegava con poche parole: semplicità, autentica eleganza, buon gusto e classicismo. Erano questi i quattro assi che Tito Petrocchi non nascondeva certo nella manica. E che hanno portato al suo stile il riconoscimento internazionale della Medaglia d’oro all’esposizione di Monaco di Baviera nel 1956. Le uniche “bizzarrie” al classico che Petrocchi si concedeva erano costituite dai tacchi: famosissimo il “mambo”, lanciato dalla Mangano nel film omonimo, il geniale tacco “a scalpello”, interpretazione “Petrocchiana” del tacco a spillo e la punta a becco d’anatra nelle calzature da uomo.

Da allora ad oggi la storia dello stile “Petrocchi” non si è mai interrotta. Bruno Ridolfi infatti, nipote e collaboratore di Petrocchi fin dagli anni ’50, custodisce e continua questa tradizione familiare. La lavorazione avveniva ed avviene esclusivamente a mano utilizzando i migliori pellami e cuoi, con in più oggi l’opportunità della moda pronta per quei clienti che non vogliono aspettare i tempi del su misura. Lo stile “Petrocchi” insomma non si è lasciato prendere dalla frettolosità dei tempi moderni, interpretando il “classico” secondo la sua tradizione.

– Mario del Giudice

Ulisse, 1954

Realizzazione, su disegno del costumista Giulio Coltellacci dei calzari per Kirk Douglas e Silvana Mangano per il film “Ulisse” diretto da Mario Camerini nel 1954.

Guerra e Pace, 1956

Realizzazione, in collaborazione con la Maison Gattinoni che realizzò gli abiti, delle calzature per i protagonisti Audrey Hepburn e Mel Ferrer del film “Guerra e Pace” diretto da King Vidor nel 1956.

Mambo, 1954

Silvana Mangano, cliente della calzoleria, indossò il décolleté sul quale ballò nel film “Mambo” del 1954. Per l’occasione Tito Petrocchi ebbe l’originale idea di assottigliare il tacco lasciando la base comoda ma elegante come un tacco a stiletto. Quel tacco da allora lo chiamiamo Mambo.

C’era una volta in America, 1984

Una mattina di Gennaio del 1984 il regista Sergio Leone, cliente storico della Calzoleria Petrocchi, telefonò a Bruno Ridolfi annunciandogli che nel pomeriggio sarebbe venuto in negozio un cliente speciale.

Fu così, semplicemente, che furono realizzate le famose scarpe bicolore indossate da Robert De Niro in “C’era una volta in America”.